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Cecilia Bernardini

Foto 1 – Cecilia Bernardini giovane Crocerossina

Cecilia Bernardini nasce a Lecce l’11 ottobre del 1944, dopo gli studi classici, si laurea in scienze motorie e, subito dopo l’università, pratica volontariato come crocerossina diplomata. Successivamente insegna educazione fisica a Lecce, dove fonda anche l’associazione sportiva “Gymnasium” conseguendo con le sue allieve di ginnastica ritmico-moderna, importanti risultati nelle competizioni sportive nazionali organizzate dal CONI, di cui diventa giudice federale. Dopo un breve periodo di insegnamento presso la cattedra di Foggia dell’ISEF (Istituto Superiore Educazione Fisica), Cecilia si ammala di una grave forma virale che rischia di portarla alla paralisi ed anche alla morte. Fortunatamente dopo alcuni anni guarisce completamente ed assume la carica di amministratore unico della Medics Biomedica, società operante nel settore delle forniture di presidi medico chirurgici ed apparecchiature elettromedicali. Appassionata e cultrice di canto lirico, fonda il Coro lirico femminile, tuttora in attività come “Coro Cecilia Bernardini” diretto dal maestro Francesco Muolo. Durante tutta la sua esistenza Cecilia è sempre stata animata da una forte propensione ad aiutare il prossimo, questa sua attitudine si manifesta in principio attraverso piccoli gesti nei confronti di persone sole che invita e coinvolge nella vita della sua famiglia; successivamente, attraverso il lavoro nel settore medico, viene inevitabilmente a conoscenza di casi di persone malate e non importa che fossero a lei vicine oppure completamente estranee, si prodiga per loro in base alle necessità, con il medesimo slancio.

Aiuta le persone ammalate facendosi spesso carico delle cure e dell’acquisto dei medicinali per quanti non ne hanno la possibilità.

Spinge i suoi figli e suo marito Paolo sulla strada della solidarietà e, nel 2000 a San Giovanni Rotondo, dopo un appuntamento di lavoro, incontra e conosce Suor Maria Giuditta intuendo il suo bisogno di aiuto. A distanza di poche settimane la suora viene accolta da Cecilia e dalla sua famiglia che di lei si prendono cura fino a quando non si ristabilisce completamente. Con il tempo Suor Giuditta diviene come una figlia per Cecilia e Paolo ed una sorella per Marcella e Marco tanto da chiamare mamma la donna che l’aveva accolta ed aiutata a guarire.

Con il passare degli anni la passione di Cecilia nei confronti del prossimo si trasforma in una vera e propria missione. Si reca in India, nella città di Puttaparthi, dove aiuta i bisognosi svolgendo se necessario anche i lavori più umili; in uno di questi viaggi conosce e successivamente adotta a distanza Sahilila, una bambina allora piccolissima, oggi una ragazza che ha potuto studiare e tenersi lontana dalla strada grazie al suo aiuto.

Foto 3- Paolo, Marcella e Marco

Foto 2 – Cecilia con il figlio Marco

Torna esausta da quei viaggi; ciononostante continua a recarvisi, animata da una grande fede e dalla convinzione che fosse suo dovere contribuire ad alleviare le pene per tutta quella miseria. Muore improvvisamente il 3 gennaio 2011, lasciando il marito Paolo Petrucci, i figli Marcella e Marco a proseguire la sua opera.

La sua famiglia pur conscia del grande cuore di Cecilia e di quanto bene avesse fatto in vita, ne conosce le esatte proporzioni solo dopo la sua morte, quando moltissime persone, anche sconosciute, la contattano per esprimere tanto il dispiacere per la sua scomparsa quanto la gratitudine per ciò che da lei avevano ricevuto quando era in vita. Oggi l’opera di Cecilia può continuare tramite le attività della Fondazione Onlus che di lei porta il nome.